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Non c'è nessuno che non ne sia all'altezza!


Trovo fortemente paradossale la Parola di questa domenica dedicata all'annuncio missionario della Chiesa. In Atti, un apostolo come Filippo, uno fra i più importanti, dotato inoltre di superpoteri che gli permettono di correre alla velocità di una carrozza o di sparire nel nulla, come si dice alla fine della lettura, viene mandato su una strada deserta dove trova una e una sola persona! E dire che noi, una cartuccia così, l'avremmo sparata non per meno di un'adunanza da stadio! Ma più paradossale ancora è il Vangelo. La pericope di Marco si apre con un rimprovero secco di Gesù ai suoi apostoli - e del resto, tradito da loro e misconosciuto riprovevolmente, aveva non poche ragioni per farlo - eppure proprio a questo manipolo intimorito e svuotato, affida il compito più alto del cristianesimo: la predicazione e l'annuncio del Vangelo; e nemmeno alle loro famiglie o ai loro vicini di casa, cosa che sarebbe già stata tanto, ma addirittura al mondo! Sì, il mondo, da un confine all'altro! Credo che di questo sconcertante scenario Paolo un giorno abbia detto tutto parlando della missione affidata agli apostoli come di un "tesoro in vasi di creta": la preziosità della Parola del Regno, la cosa che più corrisponde al bisogno di felicità dell'uomo, sta fra le mani e sulla bocca di donne e uomini fragili, spigolosi, poveri e deboli. Il Signore ha una pedagogia alternativa. La povertà dell'uomo è necessaria per non nascondere la forza di Dio; la nostra debolezza diventa occasione per rendere testimonianza alla Grazia che agisce: in fondo chi vede un apostolo deve cogliere immediatamente chi lo invia e che, come per lui, per ognuno c'è la possibilità di perdono e di salvezza. La pedagogia di Gesù è tale per cui proprio a gente inerme e titubante viene chiesto di andare e la strada darà forza e motivazione; a persone come Filippo viene impartito l'ordine di occuparsi non delle masse, che non servono mai a fare una rivoluzione seria, ma al singolo, come se non esistessero altri se non lui solo, perché dai singoli che cambiano il cuore scaturisce ogni vero cambiamento; a gente che non sa viene chiesto di insegnare perché per i cristiani la Sapienza è un dono che viene dall'alto; a gente che non è all'altezza viene chiesto di stendere una scala verso il Cielo. A gente come noi, proprio a noi, senza scuse da avvallare, qui e ora, viene chiesto di non fermare la corsa dell'annuncio.

Non c'è nessuno che non ne sia all'altezza!


Don Giovanni

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