Era domenica 27 febbraio quando ci siamo ritrovati nel salone dell’oratorio di San Barnaba, ed eravamo numerosissimi.
La guerra era appena scoppiata e le immagini che rievocavano dolore, morte e disperazione ora bussavano con un’enfasi, che non si è ancora sopita, alle porte delle nostre case: dopo 30 anni esatti dall’ultimo conflitto nelle terre della ex Jugoslavia, la guerra tornava in Europa.
Chi era presente, e i molti che si sono poi fatti vicini, avevano deciso di non lasciarsi andare alla sfiducia e all’indifferenza, segno tangibile di una vivacità spirituale e del sapere il Vangelo della dignità dell’uomo. Sapevamo che avremmo fatto poco e per qualcuno, anche se sarebbe costato un’energia immensa. Ma, come dice un proverbio, nella notte, è preferibile accendere un cerino piuttosto che lasciare che l’oscurità inghiotta ogni cosa.
Siamo stati parte di una rete con altre parrocchie, alcune istituzioni e con diverse associazioni:
Aiutility che dai primi mesi della pandemia, sulla nostra zona sud di Milano, sostiene con spese solidali molte realtà e famiglie;
Milano Sospesa, una rete di volontari nata dopo l’incendio del palazzo di via Antonini;
Rete Milano conosciuta da diversi nostri giovani per il servizio del martedi sera in Stazione Centrale, da anni impegnata nell’accoglienza di molti profughi soprattutto provenienti dalla rotta balcanica;
e il Comune di Milano e il Consolato ucraino
Le nostre Parrocchie hanno contribuito in modo sostanziale con le loro famiglie, i volontari e i loro spazi trasformati da lì a poco, in molte sere delle settimane di marzo, in hub medici e legali.
Questa sinergia è nata non perché presupponevamo di fare meglio di altri ma perché già dal 24 febbraio, primo giorno di guerra, alcuni di noi - e io per primo - avevamo ricevuto richieste di accoglienza, come una sorta di ricongiungimento familiare, per alcune donne e bambini a rischio.
Ed ecco i numeri di questo progetto:
abbiamo accolto 15 nuclei composti da 23 adulti, di cui 22 donne e un uomo ritenuto, per la sua disabilità psichica, inabile a restare in Ucraina per un eventuale arruolamento; 18 minori fra cui un buon numero di bambini in età prescolare;
oltre 63 offerte di disponibilità all’accoglienza in famiglia come prima soluzione;
numerosissime offerte a “fare qualcosa”, chi con la propria professionalità, chi con il proprio tempo, chi con i suoi beni per questi profughi;
quasi 80.000 euro raccolti versati sul conto corrente dell’Associazione Rete Milano che sono stati usati in parte per spedizioni di generi alimentari e di beni di prima necessità al confine ucraino-polacco ma soprattutto per garantire tessere alimentari e adesso, il pagamento di affitti e il necessario contributo per le spese energetiche.
I 15 nuclei accolti, e di più non potevamo, sono adesso tutti pressoché transitati da una prima fase di accoglienza in famiglie disponibili, ad alloggi autonomi presi in affitto dalla nostra rete con contratti concordati fino a dicembre con un contributo anche per le utenze di luce e gas. Questo li solleva da spese che sarebbero insostenibili per la nostra città e permette loro di occuparsi, con più serenità, di progettare il loro futuro: per qualcuno necessariamente il ritorno in patria dove stanno i papà dei loro figli e le loro case, la permanenza a Milano oppure di dirigersi verso altre città o Paesi. Prosegue l’impegno nel sostegno di spese alimentari, vestiario e di orientamento legale e, adesso, per qualcuno, lavorativo.
Oltre a questo supporto vitale sono nate anche iniziative aggregative e soprattutto il supporto ai minori intenzionati a frequentare le nostre scuole e un corso di italiano per le mamme, mentre i loro bimbi erano intrattenuti da alcuni volontari, che si è tenuto in oratorio a San Barnaba due mattine a settimana.
Abbiamo ancora bisogno di aiuto con offerte deducibili sul c/c di Ass.ne Rete Milano ODV usando l’IBAN IT 34 J 03069 096061 00000 17 5656 per proseguire e concludere al meglio questa avventura
E intanto grazie a chi ci ha creduto mettendosi in gioco.
Solo insieme si può andare lontano e la buona volontà dei piccoli del mondo non solo scrive la trama del regno dei Cieli ma cambia il corso della storia.
Don Giovanni