Un Dio che piange
- webmaster
- 4 apr
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Mi colpisce in questa lunga pagina l’attenzione per quella che potremmo chiamare la reazione psicologica di Gesù che l’evangelista registra così: “Si commosse profondamente, si turbò... scoppiò in pianto...”. E di nuovo: “Ancora profondamente commosso...”. Solo due volte gli Evangeli registrano il pianto di Gesù: di fronte allo spettacolo splendido di Gerusalemme prevedendone la distruzione imminente e qui a Betania per la morte dell’amico Lazzaro. Mi colpisce questo pianto perché i miei lontani studi classici mi hanno insegnato che gli Dei “liberi da ogni cura al pianto condannano il mortale”. È dei mortali piangere, gli Dei invece, imperturbabili, sono liberi da ogni affanno. E invece Gesù piange.
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