Sono Maria Antonietta, insegnante elementare in pensione.
Il mio percorso umano e professionale ha subito una brusca interruzione nell’ ottobre del 2016, con la perdita di mio figlio Giulio in seguito ad un incidente stradale. Per lungo tempo intorno a me solo buio e desolazione, oltre allo struggimento di non riuscire a concludere il ciclo scolastico con i miei alunni con i quali, nei quattro anni precedenti, avevo condiviso momenti intensi e coinvolgenti.
Eventi come la perdita di un nonno ci vedevamo impegnati in riflessioni sulla vita/morte, che scaturivano spontaneamente dai piccoli cuori addolorati. A tal proposito ricordo di aver raccontato una storiella, per ricondurre alla loro portata il concetto di “immortalità dell’anima”. In conclusione dicevo loro che l’amore non muore mai e le persone che abbiamo amato ci danno appuntamento su una nuvoletta azzurra dove faremo festa insieme per sempre.
Al mio rientro a scuola, dopo qualche settimana dalla morte di Giulio, l’affetto dei miei piccoli alunni mi riconsegnò pari pari “la nuvoletta azzurra” che tuttavia in me non sortì il risultato da loro desiderato. La mia fragilità emotiva mi rendeva estremamente vulnerabile ed incapace di far fronte in modo soddisfacente alle incombenze quotidiane. Tale condizione, con mio sommo rammarico, non mi permise di portare a termine l’anno scolastico.
Nel frattempo ho maturato la pensione. Lo scorso dicembre, la nostra preziosa Silvia, mi fa una proposta di quelle che io chiamo “Dioincidenze“. Si trattava di aderire ad un progetto di collaborazione scuola / territorio, impegno che ho ritenuto potesse essere alla mia portata. Bisognava seguire una bambina, appena giunta dalla Costa d’ Avorio, nel suo inserimento scolastico in Italia.
Gli esordi tra me e Malika sono stati timidi ed impacciati: lei molto guardinga, mi osservava e rideva sotto i baffi, ai miei approcci con un improbabile Francese. Abbiamo così stabilito un patto di scambio alla pari:lei avrebbe aiutato me a migliorare il Francese e io le avrei insegnato l’Italiano. La cosa sembrava funzionare da entrambe le parti.
Purtroppo, al rientro dalle vacanze natalizie Malika, per ben due volte, non si è presentata a scuola. Vengo a sapere dalla dirigente che, per motivi di lavoro, la mamma è impossibilitata ad accompagnare /prelevare la bambina a scuola; mi offro quindi di farlo personalmente. Fortunatamente di lì a poco Malika è stata accolta a tempo pieno nella scuola di via Baroni, dove tuttora mi reco ogni lunedì.
E’ una grande gioia avere la possibilità di rilevare i suoi progressi linguistici e relazionali, grazie soprattutto all’accoglienza calorosa che le hanno riservato i suoi compagni di classe e ai preziosi interventi che gli insegnanti mettono in atto per agevolare il suo percorso d’inserimento.
L’esperienza con Malika rappresenta per me una grande opportunità per “farmi dono“ e ricevere in cambio una perla preziosa che si chiama “voglia di ricominciare“.
Concludo con una citazione di don Luigi Verdi della Fraternità di Romena:
“I bambini e gli innamorati salveranno il mondo!“.
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