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Il Canarino Incantato: Si può sbagliare ma non voglio perdere la speranza

Salve a tutti.

Inizio con il presentarmi:

Mi chiamo Francesco Tundis, ho 56 anni e sono di Fuscaldo Marina, un paese vicino Paola, in provincia di Cosenza “Calabria”;

Attualmente sono recluso nella C.R. Opera, per reati di cui non vado fiero, con una condanna lunghissima. Non mi racconto per filo e per segno, anche per non annoiarvi, ma mi farebbe piacere parlarne un giorno, non per giustificarmi, perché non ci sono giustificazioni, ma riflessioni in 15 anni di reclusione continua.

La gioventù, è una delle fasi della vita più bella, è molto importante per il proseguo;

Ti dà la bellezza, la forza e tante altre virtù;

Ma se sono gestite male si trasformano in: presunzione, arroganza, incoscienza ed altro; è quello che è successo a me, altrimenti non sarei qua a raccontarmi.

Ho famiglia, mi vogliono bene anche se sono recluso; Una delle mie riflessioni è proprio questa e mi domando: Se ho una famiglia che mi vuole bene e che mi sta vicino, credo che non sono proprio quella persona cattiva per cui sono stato descritto, allora sono stato anche buono, incosciente, ma buono; c’è speranza anche per me???

In questo istituto ho conosciuto la sig.ra Valentina, la dott.ssa Manzi, persone a dir poco squisite, molto, molto professionali, dove ho esposto una delle mie passioni: il disegno e la pittura;

Ho mostrato loro qualche mio quadro, mi sono offerto di poter fare qualcosa per il volontariato, visto che loro ne facevano parte.


La dott.ssa Manzi mi ha detto che faceva parte di una Parrocchia, dove si praticava del volontariato, e che come icona, come esempio, era stata presa Madre Teresa di Calcutta, e visto che io mi ero offerto di fare dei quadri per il volontariato, mi è stato chiesto un quadro che rappresentasse Madre Teresa;

Ho accettato con immenso piacere, e sono contento di averlo fatto.

Quando l'ho consegnato, speravo di essere stato all'altezza del compito assegnatomi, e se sarebbe piaciuto a tutti voi; Mi hanno fatto i complimenti in tanti, è stato gratificante per me, e ringrazio tutti;

L’invito del Parroco a scrivere qualcosa su questa vicenda, è per me un grande piacere ed è emozionante perché mi dà una speranza, quella di non essere solo e di non essere non ascoltato, adesso so che mi siete vicini, grazie.

Non vi conosco, ma conoscendo la sig.ra Valentina e la dott.ssa Manzi, mi rendo conto di che persone speciali siete; e nell'aver partecipato al volontariato con il quadro, spero di avervi regalato un sorriso, anche piccolo, perché voi ne regalate di continuo, e tanti.

Spero di potervi essere utile in futuro, nell'attesa vi abbraccio tutti e forte, anche se non è possibile visto le circostanze, ma so che questo foglio lo farà per me.

Grazie ancora.

Tundis Francesco.

Milano, 21 / 02 / 2024

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