Da alcuni mesi il gruppo anziani della nostra comunità ha iniziato un bellissimo percorso insieme che sta arricchendo dal punto di vista culturale e umano.
Oggi ci siamo ritrovati per andare a visitare la stupenda basilica di sant'Eustorgio con la Cappella Portinari e il cimitero paleocristiano.
Ci ha fatto da guida con le sue esaurienti spiegazioni la signora Gabriella, volontaria della basilica e parrocchiana della chiesa Madre Teresa.
La visita è iniziata con la Cappella dei Magi.
Nel transetto destro della basilica è collocato un antico sarcofago romano che conteneva, secondo la tradizione, le spoglie dei tre Magi che Eustorgio trasportò da Costantinopoli per portarle alla basilica di Santa Tecla. Reliquie che vennero trafugate durante il saccheggio delle truppe di Federico Barbarossa nel 1162. Il carro su cui viaggiava Eustorgio si fermò nei pressi dei Corpi Santi, alle porte della città, poiché i buoi che trainavano l'enorme peso, ad un certo punto, crollarono affaticati. Il vescovo Eustorgio interpretò il tutto come volontà delle reliquie stesse di rimanere in quel punto, abbandonando l'idea di essere inumate nella Basilica di Santa Tecla, come era previsto. Si decise di edificare un nuovo luogo di culto fuori dalle mura cittadine. Una nuova basilica che in seguito venne intitolata proprio a Sant'Eustorgio, il quale chiese di esservi sepolto a sua volta proprio accanto ai Magi stessi.
Proseguendo siamo scesi nel cimitero paleocristiano. Gli scavi archeologici condotti negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo XX hanno portato alla luce frammenti di sepolture, lapidi e vasi che testimoniano l'antichità delle pratiche di culto nell'area cimiteriale della basilica.
In fondo alla basilica la maestosa Cappella Portinari, edificata per volontà del fiorentino Pigello Portinari a metà del 1400 in onore del martire San Pietro, predicatore domenicano ucciso da un eretico nel 1252.
Al centro della cappella l’Arca di san Pietro Martire, capolavoro di Giovanni di Balduccio, della scuola di Giovanni Pisano, commissionata dai domenicani perché vi fossero deposti i resti del Santo.
Un’ora e mezza trascorsa molto piacevolmente per quello che abbiamo imparato oggi e perché ogni volta ci conosciamo meglio.
Usciti dalla basilica abbiamo deciso di andare a mangiare una ottima pizza!
Voglio ringraziare tutti per la curiosità, per l’accoglienza reciproca e per la disponibilità.
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