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La bellezza di un'assemblea parrocchiale


“Quando due fratelli si incontrano è Pasqua!”

Da seminarista questa frase ascoltata in una omelia era diventata memorabile, tanto che incontrandoci nei lunghi corridoi di Venegono si gareggiava a chi dice￾va per primo “è Pasqua!” e si scoppiava in una risata di buon umore.

Ho ripensato a questa esclamazione vivendo l’assemblea parrocchiale che anzitutto ha permesso di gustare la bellezza di incontrarsi, dopo tanti mesi difficili.

È davvero bello vedere insieme diverse generazioni che si riconoscono in una esperienza di fede comune, in un percorso di comunità nella parrocchia e nel quartiere con le stesse fatiche e attese.

È bello sapere quanto impegno è stato speso, ed è in cantiere, dalla comunità educante – educatori gruppi e oratorio, capi scout, dirigenti e allenatori Ussb - per rivolgere attenzioni alle nuove generazioni accompagnando, in rete con le altre agenzie educative (grazie al progetto Scholè), il loro cammino reso più difficile in questo tempo.

È bello ascoltare di piccole scelte di generosa disponibilità di giovani-adulti che fanno sentire meno soli gli anziani in alcuni servizi parrocchiali (a cominciare dalla pulizia della chiesa).

È bello toccare con mano la gioia degli anziani di offrire il proprio contributo di esperienza e di competenze per il bene della comunità e dell’oratorio.

È bello sentire che, nonostante tanti limiti e difetti che ci riconosciamo, alcune persone si sono sentite accolte e riconosciute dentro i nostri ambienti.

È bello raccogliere le proposte a fare meglio, ad offrire di più su tanti fronti, perché una siamo una comunità variegata, in un quartiere variopinto e in continuo cambiamento e perché viviamo un tempo che è una occasione straordinaria per riscoprire il valore di una presenza tradizionale come la nostra pur chiamata a rinnovarsi per realizzare oggi l’annuncio del Vangelo che è il dono che possiamo condividere per rispondere alle attese profonde nostre e dei fratelli.

È bello anche vedere l’interesse e l’impegno generoso e fedele per una casa comune, quella dell’oratorio e della parrocchia, che vive soprattutto del so￾stegno economico che garantisce bellezza, accoglienza, sicurezza… da qui il resoconto delle offerte, delle spese correnti e dell’onere del mutuo.

Ho scritto queste considerazioni ben sapendo che l’impegno che ci attende è molto gravoso e che le nostre lacune sono tante.

Credo però che sia sempre importante partire dal riconoscere il “già” che c’è (alcuni lamentano di non sapere, di non venire informati) per giungere a delineare insieme il “non ancora” che sceglieremo di realizzare con l’aiuto di tutti.

Per questo vorrei dire che la dimensione ‘assembleare’ va considerata sempre aperta, come

possibilità di poter fare domande, di suggerire o avanzare rilievi e di collaborare in molti modi alla vita della comunità per il bene delle famiglie del quartiere.

Grazie sempre a tutti.

don Alfredo bello sapere quanto impegno è stato speso, ed è in cantiere, dalla comunità educante – educatori gruppi e oratorio, capi scout, dirigenti e allenatori Ussb - per rivolgere attenzioni

alle nuove generazioni accompagnando, in rete con le altre agenzie educative (grazie al progetto Scholè), il loro cammino reso più difficile in questo tempo.

È bello ascoltare di piccole scelte di generosa disponibilità di giovani-adulti che fanno sentire meno soli gli anziani in alcuni servizi parrocchiali (a cominciare dalla pulizia della chiesa).

È bello toccare con mano la gioia degli anziani di offrire il proprio contributo di esperienza e di competenze per il bene della comunità e dell’oratorio.

È bello sentire che, nonostante tanti limiti e difetti che ci riconosciamo, alcune persone si sono sentite accolte e riconosciute dentro i nostri ambienti.

È bello raccogliere le proposte per fare meglio, ad offrire di più su tanti fronti, perché siamo una comunità variegata, in un quartiere variopinto e in continuo cambiamento e perché viviamo un tempo che è una occasione straordinaria per riscoprire il valore di una presenza tradizionale come la nostra pur chiamata a rinnovarsi per realizzare oggi l’annuncio del Vangelo che è il dono che possiamo condividere per rispondere alle attese profonde nostre e dei fratelli.

È bello anche vedere l’interesse e l’impegno generoso e fedele per una casa comune, quella dell’oratorio e della parrocchia, che vive soprattutto del so￾stegno economico che garantisce bellezza, accoglienza, sicurezza… da qui il resoconto delle offerte, delle spese correnti e dell’onere del mutuo.

Ho scritto queste considerazioni ben sapendo che l’impegno che ci attende è molto gravoso e che le nostre lacune sono tante.

Credo però che sia sempre importante partire dal riconoscere il “già” che c’è (alcuni lamentano di non sapere, di non venire informati) per giungere a delineare insieme il “non ancora” che sceglieremo di realizzare con l’aiuto di tutti.

Per questo vorrei dire che la dimensione ‘assembleare’ va considerata sempre aperta, come

possibilità di poter fare domande, di suggerire o avanzare rilievi e di collaborare in molti modi alla vita della comunità per il bene delle famiglie del quartiere.

Grazie sempre a tutti.

don Alfredo


qui potete scaricare l'Informatore del 27 febbraio

informatore 27.02.2022
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