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Il cieco nato, o meglio, l’uomo che fu cieco


Il racconto di Giovanni è davvero una stanza piena di perle preziose ; si resta quasi abbagliati dalla loro bellezza e si prova una certa difficoltà nel doverne scegliere solo alcune piuttosto che lasciarne altre. Ma questa Parola può farci compagnia per tutta la settimana e affido ciascuno alla sua forza.

Il suo itinerario spirituale è rintracciabile attorno ai titoli che attribuisce a Gesù: per lui è anzitutto un uomo, ma poi, comprende che in lui abita un mistero più profondo: forse è un profeta anzi, è addirittura il Figlio di Dio davanti al quale si prostra in un atto che ricorda Mosè di fronte al roveto ardente, è il Dio con noi sicuramente il Dio per lui, la carezza che lo tocca, la mano che si stringe alla sua e non lo lascia più.

Il suo itinerario può essere anche il nostro.

Chi è per te Gesù? Le lenti con cui leggi il suo Mistero gli rendono verità oppure la distorcono? È evidente che Gesù per noi è Figlio di Dio, forse troppo evidente a rischio di diventare scontato e non bruciarti più addosso. C’è un’abitudine che ci fa perdere il senso dello scandalo nel dire che Gesù è Dio. Dobbiamo recuperare la certezza che lui non sia solo un’idea ma è stato accadimento nella storia, che i suoi passi hanno davvero calcato il proscenio di questo mondo. E la sua Parola, come quella di un profeta, sa dare un senso al nostro cammino, tocca il nostro oggi. Gesù è Dio per te, ha a che fare con la tua vita, ha una direzione di novità che colora i tuoi giorni. È anche accadimento nella tua storia, vocazione ad una vita diversa, è un tu con cui relazionarti e da cui lasciarti incontrare.

Il cieco, per questa nuova fede, viene cacciato fuori, viene allontanato perché ha osato infrangere le convinzioni di chi pretendeva di sapere, perché viene avvertito come pericoloso e sovversivo.

Se lasci dilagare in te la luce del Vangelo preparati a pagare le conseguenze. Cambierà il modo con cui guardi te stesso e quindi il mondo. Tu non sei più semplicemente un individuo ma sei, con tutta la tua umanità, persona, porti in te, come marchio indelebile, il bisogno di una relazione con un altro che non può essere più un estraneo ma che ti è fratello: dalla sua felicità dipende anche la tua! E il bisogno di una relazione con l’Altro, un Dio che per te diventa Padre e smette i panni del Giudice severo e distaccato. E questo è pericoloso per chi vorrebbe confinare Dio in un oltre che non tocca la storia; per chi vede l’altro come un nemico o un concorrente alla tua realizzazione.

Fuori con Gesù il cieco nato probabilmente incontra la comunità di tutti i piccoli e i semplici che, come lui, sono la compagnia di Gesù.

Se anche tu hai il coraggio di uscire dal sistema delle convenzioni inizierai a guardare la Storia con lo sguardo degli ultimi sapendo che la debolezza è la forza di Dio e che devi mettere mano ad una rivoluzione che attende il tuo sì per ridare alla storia le coordinate della Storia della salvezza.


Don Giovanni

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