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Apparve

Apparve ai discepoli

A Paolo

A Maria nel Giardino




È iniziativa di Gesù mostrarsi. Chi è protagonista in queste pagine, e in tutta questa vicenda del resto, non si aspettava davvero più nulla.

I discepoli erano chiusi nella loro paura, immersi nella frustrazione violenta di un sogno andato in frantumi;

Paolo nella sua rigida scrupolosità religiosa che lo portava a giudicare in base alla Legge ciò che è bene e ciò che è male, uno per essere affermato e l'altro per essere soffocato... e poco importa se ne andava della vita di qualcuno;

Maria infine era ripiegata sul suo cuore in frantumi a cercare di assembrare i cocci di un miraggio intravisto in un uomo che l'aveva guarita e perdonata in nome di Dio. Quando mancano le condizioni secondo la nostra ragionevole prospettiva, quando si sperimenta la totale fragilità, quando si tocca con mano il traguardo allora Dio si diverte a sparigliare le carte, ad andare a capo, a far soffiare un vento che gonfia le vele della nostra vita per spingerci oltre.

Anche Gesù muore affidandosi. E non è un azzardo da poco, una scommessa priva di un prezzo altissimo: Dio lo risuscita dalla morte perché la sua vicenda d'amore non poteva restare serrata da una pietra tombale, perché la vita, se sprecata per amore, diventa di una incontenibile prepotenza!

Vorrei dedicare questa intuizione a chi non si aspetta più nulla, a chi la vita ha chiuso nella disperazione o semplicemente nel disincanto, a chi non è più capace di poesia ma solo di statica prosa, a chi piange e non vuole essere consolato, a chi si è fatto rigido: non temere la tua debolezza ma preparati ad una sorpresa che certo il Signore che appare non ti farà mancare. Devi solo attendere la sua iniziativa.

In questa pagina del Vangelo scorgo inoltre la grammatica per trovare le orme del Risorto, quasi un rituale se vuoi vedere il suo passaggio


Maria

Si volta indietro: guarda ciò che è stato, guarda la sua storia, i passi compiuti, i gesti che l'hanno portata ad affidarsi a un Dio che è provvidenza e che ci porta sulle spalle come fa un padre con il suo bimbo.

Si lascia interrogare: deve precisare meglio l'oggetto della sua ricerca: chi cerchi, chi stai cercando realmente, Maria? L'uomo o il Maestro, uno che è stato al massimo profeta, oppure il Signore, il Signore del tempo e dello Spazio, il Dio della vita che qui e ora è Risurrezione e Vita? Ascolta La voce che le risveglia nel cuore il canto di una melodia antica. La stessa voce che sposta l'asse della sua ricerca dalla ragione, che non riesce a comprendere l'assoluto, al cuore che invece può comprendere tutte le ragioni. E così la corsa riprende. Al livello dell'amore e non per meno di questo riesci a rintracciare i segni del passaggio del Risorto. E noi a che punto siamo di questo percorso obbligato?


Noi missionari perché la corsa non si fermi.

Ad una cosa non possiamo rinunciare: alla Speranza che è legata alla Risurrezione. Di una cosa il mondo ha bisogno: dell'annuncio affidabile di un oltre che ci attende oltre il nostro peccato e ogni nostro limite.

Quel mattino dal sepolcro vuoto inizia una corsa che assomiglia a una staffetta. Il testimone è nelle nostre mani. Il mondo ora più che mai attende parole nuove. A noi il compito di non fermarci!


Don Giovanni

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